Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3346 del 11 dicembre 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

Il provvedimento di rinnovo della misura coercitiva della custodia in carcere disposta per esigenze probatorie deve, ai sensi dell'art. 301 comma secondo ter, essere preceduto dall'interrogatorio dell'imputato solo qualora i reati per cui si procede siano diversi sia da quelli previsti dall'art. 407 comma secondo lett. a), numeri da 1 a 6 c.p.p., sia da quelli che di per sč richiedono indagini particolarmente complesse per la molteplicitą dei fatti tra loro collegati ovvero per l'elevato numero di persone offese. Tale disciplina si giustifica in quanto per i reati che di regola non postulano investigazioni di particolare complessitą, l'indagine del giudice č pił stringente dovendo egli verificare, nel contraddittorio tra le parti, le ragioni che hanno impedito il compimento, nei termini prefissati, delle indagini per le quali la misura era stata disposta. Del pari risulta razionale l'omessa previsione dell'interrogatorio de quo quando il giudice deve valutare il persistere delle esigenze cautelari nell'ambito di un procedimento concernente fatti reati caratterizzati, in base a criteri oggettivi, dalla complessitą delle indagini.

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.