Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3656 del 5 settembre 1994

(1 massima)

(massima n. 1)

L'art. 292, comma 2, lettera d), c.p.p., in base al quale è fatto obbligo al giudice di fissare la durata della misura cautelare, quando questa è disposta al fine di garantire l'acquisizione o la genuinità della prova, non impone al giudice di esporre anche le ragioni che giustificano l'entità del termine apposto, in quanto la relativa determinazione si trova in rapporto di logica dipendenza con la natura delle esigenze custodiali poste alla base del provvedimento restrittivo, rispetto alle quali il calcolo va effettuato con una valutazione che, tenuto conto della fluidità della situazione procedimentale nella fase delle indagini preliminari, non può che essere espressa se non in termini di generica congruità.

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.