Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 862 del 25 giugno 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini dell'adozione di una misura cautelare il giudice è tenuto a valutare il fatto reato in concreto addebitato e non la fattispecie astratta perché il giudizio sulla gravità di questa è già stato formulato dal legislatore nello stabilire — in punto di diritto sostanziale — l'entità della pena e — in punto di diritto processuale — i minimi di pena che rendono applicabili le misure cautelari.

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