Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2230 del 2 luglio 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

Le dichiarazioni spontanee rese dall'indagato ai sensi dell'art. 350, comma 7, c.p.p., se assunte senza il difensore, non sono utilizzabili ai fini del giudizio (salvo quanto previsto dall'art. 503, comma 3, c.p.p.) e, quindi, non hanno rilevanza probatoria ai fini della decisione, ma possono essere utilizzate nella fase delle indagini preliminari; ne consegue che possono ritualmente essere poste a fondamento della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare.

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