Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2471 del 28 novembre 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di misure cautelari, l'attendibilità degli indizi non può essere valutata in astratto, né rapportata alle conclusioni logicamente infinite che sono compatibili con i fatti noti, ma deve essere riferita alle diverse «storie» alternative che emergano eventualmente dal confronto delle prospettazioni delle parti coinvolte. Pertanto, l'accusato non può limitarsi ad offrire le possibili interpretazioni dei fatti, ma ha l'onere di proporre una plausibile ricostruzione alternativa, se vuole evitare che il giudice compia la verifica di attendibilità degli indizi nella sola prospettiva dell'ipotesi formulata dall'accusa. (Fattispecie relativa a riesame in tema di reato ex art. 416 bis c.p., nella quale un indagato non aveva fornito spiegazione sulla sua presenza ad una riunione di affiliati ad una cosca il giorno dopo la sua scarcerazione, mentre un altro aveva fornito una versione incompatibile con i fatti acclarati).

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.