Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1315 del 4 febbraio 1994

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di reato continuato l'identità del disegno criminoso non può essere presunta e l'imputato ha un onere di allegazione di sentenze, necessitando il corredo di prove e di argomentazioni tali da dimostrare l'unicità del disegno criminoso in cui devono essere ricomprese le diverse azioni od omissioni fin dal primo momento.

(massima n. 2)

Qualora la richiesta di giudizio abbreviato sia avanzata esclusivamente dal difensore dell'imputato latitante, non munito di procura speciale, sussiste una causa di inammissibilità ex art. 122 c.p.p. in riferimento all'art. 438 c.p.p., deducibile e rilevabile in qualunque stato e grado del procedimento.

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