Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4143 del 3 aprile 1998

(2 massime)

(massima n. 1)

Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione prevista dall'art. 542 c.p. non si identifica nell'istituto processuale di cui all'art. 12 c.p.p., essendo sufficiente che tra il reato di violenza sessuale e l'altro perseguibile d'ufficio vi sia connessione investigativa; vale a dire che per l'accertamento del secondo l'indagine debba essere estesa necessariamente al primo o perché i due fatti siano stati perpetrati nello stesso contesto temporale o perché l'uno sia stato commesso per eseguire o occultare l'altro, o al fine di conseguire la impunità da questo.

(massima n. 2)

Non è configurabile il conflitto di competenza nell'ipotesi di contemporanea pendenza di procedimenti presso distinte sezioni dello stesso ufficio giudiziario, pendenza che, non mettendo in discussione la competenza per materia e per territorio di un determinato giudice e investendo la ripartizione degli affari penali tra le varie sezioni dello stesso giudice, può determinare soltanto questioni sulla riunione dei procedimenti. Peraltro, in difetto di una espressa previsione e in forza del principio della tassatività dei mezzi e dei provvedimenti impugnabili, è inoppugnabile l'ordinanza che dispone o denega la riunione o la separazione dei procedimenti.

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