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Gli autovelox devono essere tarati

Gli autovelox devono essere tarati
Sia la Corte Costituzionale che la Corte di Cassazione hanno stabilito l'obbligo di sottoporre a verifiche di funzionalità e a taratura periodica gli autovelox nei termini previsti dai rispettivi manuali d'uso.
Il Tribunale di Treviso, con la sentenza n. 2670 del 03 novembre 2016, si è occupato di un interessante caso in materia di circolazione stradale e autovelox, tornando sul tema relativo alla necessità di taratura periodica degli autovelox stessi, pena l’illegittimità della multa eventualmente comminata.

In particolare, con quale frequenza devono essere tarati gli autovelox? In caso di mancata taratura, la multa può essere annullata?

Il Tribunale di Treviso, confermando l’ormai costante orientamento giurisprudenziale sul punto, ha risposto in senso affermativo a tale ultima domanda, precisando che gli autovelox devono essere tarati e revisionati annualmente.

Nel caso esaminato dal Tribunale, un soggetto aveva impugnato, dinanzi al Giudice di Pace, una multa per eccesso di velocità, evidenziando l’illegittimità della medesima, in quanto l’autovelox non risultava essere stato regolarmente tarato.

A seguito dell’accoglimento dell’impugnazione in primo grado, l'Amministrazione comunale interessata proponeva appello dinanzi al Tribunale, il quale, tuttavia, veniva rigettato.

Il Tribunale di Treviso, in particolare, evidenziava che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113/2015, ha stabilito, dichiarando la parziale illegittimità costituzionale dell'art. 45 del Codice della strada, che “tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità” devono essere “sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura”.

Allo stesso modo, anche la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25125/2015, ha precisato che “tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (cd. autovelox) devono essere periodicamente tarate per verificare il loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi, quali le certificazioni di omologazione o di conformità”.

Poiché, dunque, nel caso di specie, era stato accertato che l’autovelox in questione era stato revisionato solo nel 2012, “quindi oltre un anno prima dell’accertamento dell’infrazione (…), in spregio alla prescrizione contenuta nel manuale dell’utilizzo dello stesso Autovelox, che prevede affinché l’apparecchiatura possa ritenersi conforme nel tempo ai requisiti per l’utilizzazione, debba essere sottoposta ogni anno a taratura”.

Secondo il Tribunale, infatti, anche se la Corte Costituzionale non aveva espressamente stabilito la frequenza con cui l’apparecchio debba essere revisionato, “è evidente che per questo è necessario fare riferimento alla norma tecnica che disciplina l’impiego dell’apparecchiatura”.

Di conseguenza, nel caso in esame, la scadenza annuale doveva considerarsi vincolante, “risultando del tutto arbitrario ed immotivatamente discrezionale ogni valutazione su di un lasso di tempo anche di poco superiore all’anno”.

Alla luce di tali considerazioni, il Tribunale di Treviso rigettava l’appello proposto dal Comune, confermando la sentenza resa dal Giudice di Pace, che aveva accolto l’impugnazione proposta dall’appellante avverso la multa comminata a seguito di rilevazione con autovelox non regolarmente tarato.


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