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Diritto processuale penale -

La strumentalitą delle video-riprese e della perizia per la risoluzione del "caso Speziale"

AUTORE:
ANNO ACCADEMICO: 2022
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi del Sannio
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La legge penale definisce i “tipi di fatti” che costituiscono reato e le sanzioni previste per coloro che commettono il fatto.
La legge processuale penale regola il procedimento mediante il quale si accerta se è stato commesso un fatto di reato, se l'imputato ne è l'autore e, in caso positivo, quale pena debba essergli applicata.
L'accertamento dei fatti spetta al processo penale, le quali funzioni primarie sono la tutela della società contro varie forme di violenza e la difesa dell'accusato dal pericolo di una condanna ingiusta.
Il seguente elaborato ha l’obiettivo di analizzare due istituti fondamentali propri del processo penale quali: la perizia e le prove, nello specifico la prova documentale della video sorveglianza.
Il lavoro non sarà relativo alla sola trattazione in generale degli istituti ma cercherà di collegarli ad un caso concreto, il caso “Speziale”.
Nel processo penale, talvolta, risulta necessario, ai fini della decisione sulla responsabilità, acquisire il parere di esperti di altre materie (es. medici o ingegneri) per colmare le lacune del giudice, con riferimento a determinate materie. In questo caso, il Giudice può nominare un esperto (perito) al quale demanda la risposta ad uno o più quesiti, indispensabili per la definizione del processo penale. Quando il Giudice nomina un perito, le altre parti hanno la facoltà di nominare un consulente, il quale affiancherà il perito nello svolgimento delle operazioni peritali e potrà, eventuale, redigere una relazione tecnica che il Giudice valuterà, unitamente alla relazione peritale. Nella sua valutazione, il Giudice non è vincolato alle risposte fornite dal perito e, in astratto, potrebbe anche discostarsi dalle conclusioni del perito per aderire a quelle di un consulente di parte. Nel processo “Speziale”, l’intera difesa si baserà su una perizia resa dai R.I.S. Di Parma, circa la dinamica che ha portato alla morte dell'ispettore Raciti. Nella suddetta perizia veniva ampiamente dimostrata la dinamica dell'incidente e la probabile non colpevolezza di Speziale. I vari giudici decisero di non tenerne conto spianando la strada ad una sentenza di condanna ormai automatica.
Il secondo istituto analizzato è la prova documentale, nello specifico le videoriprese. Il nostro ordinamento definisce la prova documentale come qualsiasi scritto o documento atto a rappresentare fatti, persone o cose, mediante diversi strumenti quali la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi altro mezzo e consente l’acquisizione dei documenti al processo.
Nell'elaborato si tratterà della prova documentale in maniera generale, per poi potersi soffermare sulle videoriprese. Le immagini delle telecamere svolgeranno un ruolo fondamentale nel processo Speziale, in quanto sono la prova “principe”, la prova sulla quale si baserà l'intera sentenza di condanna. Così come avviene per la perizia, anche l'utilizzo di tale prova crea non pochi dubbi, in quanto ci troveremo dinanzi ad un video che non rappresenterà mai il contatto tra Speziale e Raciti, poiché il contatto si ipotizza.
Nell'ultimo capitolo, dopo aver analizzato nel dettaglio entrambi gli istituti, sia sul piano giuridico che sul piano concreto, verrà analizzato anche l'errore giudiziario.
Partendo dal presupposto che questo caso si è concluso con una sentenza di condanna nei confronti di Speziale, il quale ha scontato 11 anni di reclusione ed è tornato in libertà il 2021, si porrà una domanda al lettore: «è un errore giuridico?»

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