Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Dimissioni Mancini, la FIGC vuole chiedere il risarcimento danni: dimissioni per giusta causa o azione illegittima?

Lavoro - -
Dimissioni Mancini, la FIGC vuole chiedere il risarcimento danni: dimissioni per giusta causa o azione illegittima?
Mancini ha rassegnato le sue immediate dimissioni e ora la Figc pensa a richiedere il risarcimento del danno
Il mondo del calcio ha assistito alla rivoluzione della Nazionale italiana maschile. Il commissario tecnico, Roberto Mancini, ha comunicato le proprie dimissioni immediate, recedendo dal contratto che lo vedeva legato alla Nazionale fino al 2026.

Un comportamento che ha spiazzato la Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio).

Secondo alcune fonti giornalistiche (Repubblica), il contratto tra Mancini e la Figc non è ancora stato risolto, nonostante la comunicazione delle dimissioni, e la Federazione ora sta valutando se richiedere il risarcimento del danno.
Ciò in quanto il contratto di Mancini stabiliva, per lui, la possibilità di dimettersi soltanto a specifiche condizioni, legate al raggiungimento di alcuni risultati sportivi. Tuttavia, tali risultati non sono stati raggiunti e, secondo la Fifa, l’addio improvviso del c.t. determina il risarcimento del danno.

Infatti, occorre sapere che il rapporto di lavoro si basa su due principi fondamentali: i principi della libertà contrattuale e della buona fede e correttezza.
Da un lato, il principio della libertà contrattuale permette, a certe condizioni, l’esercizio del recesso dal contratto quando venga meno l’interesse a proseguire il rapporto.
Dall’altro lato, il principio di correttezza e buona fede stabilisce che, durante lo svolgimento del contratto, le parti devono avere un comportamento leale, così da non danneggiare in alcun modo controparte.

Ebbene, ai sensi dell’art. 2118 c.c., se il contratto di lavoro è a tempo indeterminato, ciascuna parte può sempre recedere, ma deve dare un congruo preavviso all’altra parte.

Invece, quando si tratta di contratto a tempo determinato, la questione si complica.
Infatti, con la firma del contratto, il lavoratore si impegna a svolgere la propria attività per un determinato periodo di tempo, fino alla scadenza naturale del contratto stesso.

Nei rapporti a termine, il lavoratore può dimettersi quando c’è una giusta causa. L’art. 2119 c.c. precisa che il rapporto di lavoro può chiudersi anticipatamente soltanto nel caso di accordo tra le parti o nel caso di recesso per giusta causa.
Con “giusta causa” si fa riferimento a quelle ipotesi in cui la prosecuzione del rapporto non è più tollerabile, nemmeno in via provvisoria, a causa di un evento o un comportamento tale da compromettere il rapporto di fiducia tra datore e dipendente (ad esempio, l’illegittimo demansionamento o il mobbing).

In assenza di una giusta causa, il lavoratore non può dimettersi prima della scadenza del termine previsto nel contratto a tempo determinato, in virtù dei principi di libertà contrattuale e di buona fede e correttezza.

Come precisato dalla giurisprudenza, una tale condotta potrebbe comportare un danno.
Infatti, si configura un inadempimento da parte del lavoratore e tale inadempimento determina una lesione dell’interesse del datore, il quale faceva affidamento sulle prestazioni del proprio dipendente per certa durata della relazione contrattuale.
Già sotto questo primo profilo, il lavoratore potrebbe essere chiamato al risarcimento dei danni a favore del proprio datore.

Ancora, guardando alla vicenda di Mancini, c’è un altro profilo di danno che la Figc potrebbe prendere in considerazione. Deve valutarsi anche il danno subito dalla Federazione che contava sull’attività di Mancini per uno specifico arco temporale. Le sue improvvise dimissioni hanno costretto la Federazione a cercare un nuovo c.t., arrivando a scegliere Luciano Spalletti: è chiara la difficoltà organizzativa che la Figc ha dovuto oggettivamente fronteggiare per essersi ritrovata con la posizione di c.t. vacante e la conseguente necessità di scovare una nuova risorsa.

Una vicenda che potrebbe chiudersi tra le aule di giustizia. Vedremo cosa deciderà di fare il Presidente della Figc.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.