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ISEE 2024, ecco cos'è e quando è indispensabile richiedere l'ISEE corrente: scopri le differenze e i documenti necessari

ISEE 2024, ecco cos'è e quando è indispensabile richiedere l'ISEE corrente: scopri le differenze e i documenti necessari
Scopri in cosa consiste l'ISEE corrente 2024 e quali documenti vanno presentati
Devi richiedere uno dei bonus messi a disposizione dallo Stato? Devi fare domanda per una prestazione all'INPS? Ti è necessario per ottenere una riduzione sulle tasse universitarie? Per tutti questi fini, ti serve indubbiamente l'ISEE.
Come sicuramente saprai se richiedi l'attestazione regolarmente, l'ISEE viene calcolato sulla base dei redditi percepiti nel secondo anno solare precedente la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Quindi, per il 2024, l'anno di riferimento per i redditi è il 2022. Inoltre, per richiedere l'ISEE 2024, devi sapere che anche l'anno di riferimento per il patrimonio è il 2022.

Ciò premesso, è evidente che si è di fronte a un periodo temporale abbastanza esteso, poiché in due anni molte cose possono accadere nella vita di una persona, con conseguente mutamento della situazione economica del proprio nucleo familiare.
Per questo motivo, puoi richiedere quello che viene definito ISEE corrente. Si tratta, essenzialmente, di un modello ISEE che ha lo scopo di riflettere la reale condizione economica della famiglia, con un calcolo sulla base dei redditi e patrimoni relativi ai 12 mesi antecedenti la DSU, quindi un arco temporale più prossimo.

Naturalmente, per richiedere tale tipologia di ISEE, devono verificarsi delle situazioni.
In primo luogo, l'ISEE corrente può essere presentato se vi è stata una variazione della situazione lavorativa, che si verifica:

  • quando vi è la risoluzione del rapporto di lavoro o si ha una riduzione o sospensione dello stesso;
  • quando un membro del nucleo familiare ottiene un lavoro dipendente a tempo indeterminato o a tempo determinato ovvero viene impiegato con tipologie contrattuali flessibili;
  • quando si ha cessazione della propria attività per il lavoratore autonomo, non occupato alla data di presentazione della DSU, dopo averla svolta in via continuativa per almeno 12 mesi;
  • quando un componente del nucleo inizia una propria attività come lavoratore autonomo, durante il periodo di validità di un ISEE corrente;
  • quando si è lavoratore dipendente a tempo determinato ovvero impiegato con tipologie contrattuali flessibili, risultante non occupato alla data di presentazione della DSU, essendosi concluso il rapporto di lavoro, e che possa dimostrare di essere stato occupato per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro.


Ancora, l'ISEE corrente è necessario quando vi è una variazione attinente a trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari che non rientrano nel calcolo dell’IRPEF, ossia:

  • quando si ha un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF per uno dei familiari;
  • quando si ha un inizio della fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF.


Infine, si può richiedere l'ISEE corrente se vi è variazione della situazione reddituale o della situazione patrimoniale del nucleo, quando:
  • si ha una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25 per cento rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato secondo le modalità ordinarie;
  • si ha una variazione della situazione patrimoniale complessiva del nucleo familiare superiore del 20 per cento rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’ISEE calcolato secondo le modalità ordinarie. Ad esempio, si è proceduto ad una donazione, ad una vendita o vi sono stati movimenti sostanziosi sui conti correnti.


Per quanto riguarda la documentazione, occorre essere in possesso di modello ISEE ordinario, di DSU e di documentazione che attesti le variazioni per le quali si richiede l'ISEE corrente. Ad esempio, certificazioni che attestino la variazione della condizione lavorativa o documentazione relativa agli importi percepiti nei 12 mesi precedenti o ancora documentazione relativa alla variazione patrimoniale.

Ma quando può essere presentato l'ISEE corrente? Questo dipende dal tipo di variazione verificatasi. Nel caso di aggiornamento dei redditi, si può presentare la DSU per l'ISEE corrente a partire dal 1° gennaio. Qualora, invece, occorra un aggiornamento del patrimonio, la DSU può essere presentata a partire dal 1°aprile.

Per quanto riguarda le scadenze, invece, bisogna ricordare che:

  • il modello ISEE corrente aggiornato solo nella componente patrimoniale, oppure sia nella componente patrimoniale che reddituale, ha validità sino al 31 dicembre dell’anno di presentazione, analogamente a quanto previsto in termini di validità per l’ISEE ordinario;
  • il modello ISEE corrente aggiornato solo nella componente reddituale scade, invece, dopo sei mesi dalla presentazione dello stesso;
  • il modello ISEE aggiornato in base a variazioni relative alla situazione occupazionale o alla fruizione dei trattamenti va, infine, aggiornato entro due mesi da tali variazioni.


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