AUTORE:
Alessandro Gallina
ANNO ACCADEMICO: 2019
TIPOLOGIA: Laurea liv. I
ATENEO: Universitą degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
FACOLTÀ: Economia
ABSTRACT
La modalità di approccio alla gestione delle amministrazioni pubbliche, sia a livello internazionale, sia a livello italiano, è cambiatà radicalmente negli ultimi vent’anni. Questo lavoro di tesi ha come finalità principale l’esame del processo di armonizzazione dei sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni ex. d.lgs. 118/2011, il conseguente riaccertamento straordinario dei residui e il relativo impatto sulle gestioni amministrative degli enti locali; in particolare ci si focalizzerà sul caso del Comune di Alessandria. L’indagine si concluderà tracciando conclusioni relative alla natura dei risultati di amministrazione nel triennio 2015-2017, cercando di comprendere se essi siano stati diretta conseguenza del passaggio al nuovo regime contabile oppure la sua origine derivi esclusivamente dalla gestione degli ultimi anni. Per rispondere all’obbiettivo definito, all’interno della tesi verranno trattati principalmente due temi; il primo legato alle ragioni e alle esigenze che hanno mosso l’Italia ad attuare un processo di armonizzazione contabile nel settore delle amministrazioni pubbliche e come tale processo sia stato regolato dal legislatore nazionale. Il secondo tema è legato ad un’analisi dei dati su base aggregata per Regioni e Comuni in merito a maggiori disavanzi, o disavanzi finali, con un ulteriore focus sul nostro Comune. L’analisi del caso mostrerà gli impatti e le difficoltà affrontate dall’ente nel momento in cui il processo di armonizzazione entrò in vigore il 1° gennaio 2015, ma è di rilevante importanza precisare come esso rappresenti un unicum all’interno della mia ricerca, e come tale il tema del dissesto finanziario non sarà trattato ai fini della tesi. Il cambiamento italiano è stato collocato nel più ampio cambiamento delle amministrazioni pubbliche avvenuto a livello europeo. Tale processo di modifica ha coinvolto anche le amministrazioni locali apportando novità relative all’adozione di regole contabili uniformi, all’adozione di un comune piano dei conti integrato, alla sostituzione degli schemi di bilancio articolati in missioni e programmi, all’introduzione di un sistema di indicatori di risultato e all’introduzione, ai soli fini conoscitivi, di un sistema di contabilità economico patrimoniale da affiancare a quello di contabilità finanziaria secondo cassa. 4 Al decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 è seguito un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 Dicembre 2011 (DPCM) che ha regolato la sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi. Tale sperimentazione è riconducibile ad un’esigenza dello Stato, non potendo prevedere l’impatto che il cambiamento normativo avrebbe avuto nel settore, di istituire un periodo in cui solo alcuni enti scelti, cd. “Comuni sperimentatori”, avrebbero dovuto procedere all’attuazione preventiva del processo di cambiamento, in modo da comprendere le eventuali criticità ed adeguare le norme secondo un procedimento “bottom up”. Tra questi Comuni non è rientrato quello di Alessandria, il quale ha dovuto implementare ex-novo la normativa, rendendolo così un buon oggetto per la nostra analisi. La tempistica di adozione dei nuovi sistemi contabili è risultata troppo stretta, prevedendo che nel 2015 tutti gli enti pubblici avrebbero dovuto utilizzare i nuovi sistemi contabili, comportando così numerosi errori da parte delle amministrazioni nella conversione al nuovo ordinamento, come evidenziato anche dalle numerose criticità segnalate dalla Corte dei Conti Sezione delle Autonomie locali. Tutto ciò è anche riconducibile al fatto che i principali adempimenti del 2015 siano stati svolti sulla base dei vecchi schemi ma attraverso i nuovi postulati, a cominciare dal principio della competenza finanziaria potenziata. Questo ha comportato la necessità di effettuare il riaccertamento straordinario dei residui per adeguare il vecchio stock di crediti e debiti al nuovo principio, rideterminando di conseguenza l’avanzo di amministrazione ed attuare una variazione di bilancio per determinarne il Fondo Pluriennale Vincolato (FPV). Nel complesso, il processo di armonizzazione così attuato pare aver risposto in maniera esaustiva alle esigenze emerse negli ultimi anni, pur richiedendo un cambiamento di mentalità da parte dei dipendenti pubblici. È stato infatti evidenziato come ciò abbia rappresentato uno dei maggior ostacoli per la piena attuazione del decreto, considerando come il processo di stesura del bilancio sia dipendente in maniera preponderante dal personale amministrativo chiamato a svolgerlo.