Cassazione civile Sez. II sentenza n. 3566 del 25 marzo 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

La diffida ad adempiere può essere fatta nella forma più idonea al raggiungimento dello scopo, non richiedendo la legge una forma particolare, ed è sufficiente per la sua operatività che essa pervenga nella sfera di conoscibilità del destinatario. (Nella specie la sentenza impugnata confermata dalla S.C. aveva ritenuto che l'invio di una lettera raccomandata costituisce mezzo idoneo a diffidare ed a costituire in mora l'amministratore di un condominio).

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