Cassazione civile Sez. I sentenza n. 1044 del 16 marzo 1977

(1 massima)

(massima n. 1)

L'esecutore testamentario, nello svolgimento del suo compito di assicurare la piena attuazione della volontà del defunto, dispone di una duplice legittimazione processuale, e cioè di una lettimazione jure proprio, attinente all'esercizio dei diritti e degli obblighi relativi al suo incarico e di una legittimazione, spettantegli quale sostituto processuale, diretta al promovimento di controversie relative a rapporti di cui l'esecutore non è titolare, ma la cui tutela assicura, tuttavia, l'esatto adempimento dell'incarico ricevuto e che investe l'accertamento oltre che della qualità di erede o di legatario degli istituti anche dell'oggetto dell'istituzione testamentaria. In questo ultimo tipo di controversie, nelle quali l'esecutore testamentario è litisconsorte necessario, egli, salvo che nell'ipotesi di cui all'art. 629 c.c., non è, però, legittimato ad impugnare la sentenza cui i titolari del rapporto controverso abbiano prestato acquiescenza.

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