Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10638 del 26 giugno 2012

(1 massima)

(massima n. 1)

L'esistenza di un vizio che comporti l'annullabilità del contratto, così come può essere eccepita dal convenuto per paralizzare la pretesa attorea senza limiti di tempo, allo stesso modo può essere invocata, senza limiti di tempo, dall'attore allorché, chiesto l'adempimento del contratto, si sia visto eccepire l'esistenza d'un patto aggiunto impeditivo della domanda di condanna, ma annullabile per vizio del consenso.

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