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Articolo 2671 Codice Civile

(R.D. 16 marzo 1942, n. 262)

[Aggiornato al 27/03/2024]

Obbligo dei pubblici ufficiali

Dispositivo dell'art. 2671 Codice Civile

Il notaio o altro pubblico ufficiale che ha ricevuto o autenticato l'atto soggetto a trascrizione ha l'obbligo di curare che questa venga eseguita nel più breve tempo possibile(1), ed è tenuto al risarcimento dei danni in caso di ritardo, salva l'applicazione delle pene pecuniarie previste dalle leggi speciali, se lascia trascorrere trenta giorni dalla data dell'atto ricevuto o autenticato.

Rimangono ferme le disposizioni delle leggi speciali che stabiliscono a carico di altre persone(2) l'obbligo di richiedere la trascrizione di determinati atti e le relative sanzioni [555 c.p.c.](3)

Note

(1) La trascrizione è un vero e proprio obbligo a carico del notaio, mentre risulta un onere in capo alla parte, la quale, se non vi provvede adeguatamente, impedisce che si possano verificare gli effetti tipici della formalità pubblicitaria in relazione agli atti in questione.
(2) Le "altre persone" alle quali si riferisce l'ultimo comma dell'articolo in questione sono l'ufficiale giudiziario che deve trascrivere il pignoramento immobiliare, il conservatore (v. 2658) e il capo dell'ufficio del registro.
(3) La questione di legittimità costituzionale del presente articolo, relativamente all'art. 19, comma 1, della L. 25 giugno 1943, n. 540 (ora art. 14, comma 1, del D. P. R. 26 ottobre 1972), è stata giudicata infondata dalla Corte Costituzionale con sentenza del 14 maggio 1985, n. 147. Infatti, facendo riferimento agli artt. 3 e 53 Cost., i giudici della Corte hanno ritenuto legittima la richiesta al cancelliere di effettuare la trascrizione di una sentenza avente ad oggetto il trasferimento di un bene immobiliare già relativamente alla mera pronuncia del provvedimento e non invece al passaggio in giudicato della sentenza, momento in cui il medesimo provvedimento acquista reale operatività.

Ratio Legis

La fattispecie sottolinea che effettuare la trascrizione è un obbligo per il notaio e gli altri pubblici ufficiali roganti, mentre rimane un mero onere per la parte, la quale non provvedendovi impedisce il prodursi degli effetti della pubblicità (v. 2644).

Spiegazione dell'art. 2671 Codice Civile

Obbligo dei notai o altri pubblici ufficiali di provvedere alla trascrizione

Secondo il nuovo disposto dell’art. 2671, che si coordina alla legge fiscale, il notaio o altro pubblico ufficiale, che ha ricevuto o autenticato l'atto, ha l'obbligo di curare che la trascrizione venga eseguita nel più breve tempo possibile. Il significato principale di questa norma è quello di garantire le esigenze fiscali. Si tratta anzitutto, per un verso, di un obbligo fiscale, la sanzione del quale è indicata nello stesso art. 2671 che rinvia alla legge speciale (pene pecuniarie al notaio che lascia trascorrere trenta giorni dalla data della ricezione o autenticazione dell'atto) .

Per altro verso, l'obbligo del notaio o altro pubblico ufficiale ha un rilievo di diritto privato nei rapporti con la parte interessata alla sol­lecita esecuzione della trascrizione. Per tale riguardo la posizione del pubblico ufficiale nei confronti del privato, così come risulta confi­gurata nell'art. 2671, è paragonabile a quella prevista dall'art. 2667. Qui accanto al caso particolare dei rappresentanti di persone incapaci, si fa il caso più generale di coloro che hanno prestato assistenza alle medesime. Costoro devono curare che si esegua la trascrizione . degli atti rispetto ai quali essi hanno esercitato il loro ufficio. Il pubblico ufficiale non presta assistenza a persone incapaci, ma ad ogni persona in genere. Presta assistenza in maniera diversa da quella di un vero rap­presentante, e neppure può qualificarsi quale un mandatario nel senso del diritto privato. Ma perfettamente simile a quella prevista per rap­presentanti e amministratori dall'art. 2667 è la posizione del pubblico ufficiale nei confronti della parte. Infatti é stabilita una responsabilità civile del pubblico ufficiale che ritardi di eseguire nell'interesse del suo cliente.

Per concludere, possiamo anche dire che l’obbligo del notaio verso la parte interessata si affianca all’obbligo fiscale che il notaio ha nei rapporti con lo stato. Anzi deve dirsi che l’obbligo privato del notaio altro non è che un modo per impegnarne al massimo la responsabilità onde venga ancor più e meglio garantita l’esigenza fiscale. Se non varrà il timore della sanzione pubblica, gioverà la sanzione privata a rendere sollecito il notaio: ma il risultato è lo stesso nei confronti dell’interesse che ha lo stato che le private contrattazioni non sfuggano ai doverosi tributi.

Relazione al Codice Civile

(Relazione del Ministro Guardasigilli Dino Grandi al Codice Civile del 4 aprile 1942)

Massime relative all'art. 2671 Codice Civile

Cass. civ. n. 1439/2023

In tema di responsabilità del notaio, l'art. 2671 c.c., richiedendo che la trascrizione dell'atto sia effettuata dal pubblico ufficiale "nel più breve tempo possibile", non effettua una rigida predeterminazione del termine, che spetta al giudice del merito stabilire di volta in volta, avuto riguardo alla particolare sollecitudine con la quale la prestazione contrattuale richiesta al professionista deve essere espletata; ne deriva che in caso di reiterati ritardi nel compiere la trascrizione degli atti ricevuti o autenticati sussiste la responsabilità disciplinare del notaio, senza che assuma alcun rilievo l'eventuale danno subito dalle parti stipulanti.

In tema di atti soggetti a trascrizione, deve ritenersi che l'art. 2671 c.c., ove prescrive che detto adempimento sia compiuto dal pubblico ufficiale che ha ricevuto od autenticato l'atto "nel più breve tempo possibile", non sia stato abrogato implicitamente dall'entrata in vigore degli artt. 3 bis del d.lgs. n. 463 del 1997 e 4 del d.P.R. n. 308 del 2000, non sussistendo una incompatibilità fra queste disposizioni, relative all'individuazione di un termine per l'adempimento tributario connesso alla redazione telematica dell'atto, e la precedente norma codicistica, volta invece a prescrivere a carico dei notai e degli altri pubblici ufficiali un obbligo di natura privatistica verso le parti interessate.

Cass. civ. n. 5756/1988

L'obbligo del notaio, ai sensi dell'art. 2671 c.c., di risarcire i danni che abbia provocato al cliente con la ritardata trascrizione di un atto ricevuto e con la conseguente inopponibilità del medesimo ad un terzo, integra un'ipotesi di responsabilità contrattuale, che trova fondamento nel rapporto di prestazione d'opera professionale. Pertanto, l'azione proposta dal cliente contro il notaio, per il ristoro di detti danni, non configura un'azione di rivalsa o di regresso, basata su un obbligo di garanzia e diretta a riversare sul notaio gli effetti pregiudizievoli della pretesa di quel terzo, ma costituisce azione rivolta a far valere un'autonoma responsabilità risarcitoria per illecito contrattuale, con conseguente onere, a carico del professionista inadempiente, di fornire la prova dei fatti giustificativi del ritardo.

Cass. civ. n. 1481/1987

Il notaio che, dopo aver pagato, in sede di registrazione, l'imposta proporzionale ipotecaria su un atto pubblico di trasferimento immobiliare (per il quale la trascrizione è obbligatoria) ometta di richiedere tempestivamente al conservatore dei registri immobiliari la formalità di trascrizione, incorre nella sanzione di cui al secondo comma dell'art. 17 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 635, riguardando il primo comma della stessa norma la diversa ipotesi che il notaio non provveda nei termini prescritti a pagare l'imposta proporzionale dovuta per la trascrizione, quando questa sia obbligatoria.

Cass. civ. n. 3433/1981

Il legislatore — stabilendo, nel primo comma dell'art. 2671 c.c., che il notaio o altro pubblico ufficiale che ha ricevuto o autenticato l'atto soggetto a trascrizione ha l'obbligo di curare che questa venga eseguita «nel più breve tempo possibile» — ha escluso la predeterminazione, per tale adempimento, di un termine unico, applicabile in tutti i casi, non potendo tale natura assegnarsi al termine di trenta giorni previsto, a fini meramente fiscali, dalla stessa disposizione citata nonché dall'art. 21 della L. 25 giugno 1943, n. 540 sulle imposte ipotecarie. Ne consegue che, dovendo il notaio usare, nell'assolvimento dell'obbligo suddetto, quella particolare sollecitudine imposta dall'importanza della formalità e dall'esigenza della più pronta tutela dell'interesse delle parti, spetta al giudice del merito di stabilire di volta in volta — tenendo conto della particolarità del caso concreto, della natura dell'atto e di ogni altra utile circostanza — se l'indugio frapposto dal professionista giustifichi l'affermazione della sua responsabilità verso il cliente, la quale non può invece farsi discendere dalla semplice considerazione che detta formalità è stata adempiuta dopo un certo numero di giorni dalla stipula dell'atto o in un momento posteriore ad altre trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli al cliente.

Il notaio, che abbia rogato la compravendita di un immobile, non è esonerato dal dovere di adempiere le formalità di registrazione e trascrizione dell'atto per la mancata anticipazione, da parte del cliente, delle relative spese, giacché, mentre è autorizzato, ai sensi dell'art. 28 dell'Ordinamento del notariato, a ricusare il suo ministero se le parti non depositino presso di lui l'importo delle tasse, degli onorari e delle spese dell'atto, resta obbligato, ove abbia accettato di ricevere l'atto malgrado il mancato deposito, agli adempimenti impostigli dalla legge, incorrendo, in caso di inottemperanza, nelle sanzioni previste nei confronti dell'Erario e nell'obbligo di risarcimento del danno nei riguardi delle parti private.

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